agosto
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Culla di due sante nel VI secolo, la Rocca d’Olgisio è la più antica fortezza del piacentino. Fu in seguito monastero, dimora nobile, rifugio per partigiani e ora monumento nazionale.
Incastonata nella roccia, a presidio delle valli dei torrenti Tidone e Chiarone, la Rocca d’Olgisio è una delle più antiche e suggestive rocche piacentine, cinta da ben sei ordini di mura. Fondata attorno all’anno Mille, la struttura presenta un mastio articolato in vari locali intercomunicanti che terminano con un piccolo loggiato cinquecentesco.
Il giardino ospita misteriose grotte naturali, un tripudio di orchidee e rare amarillidi gialle visibili anche sulle colline di Pianello Valtidone, nell’alta Val Chiarone.
Tra giardini, loggiati e interni mozzafiato, la visita della Rocca d’Olgisio è una tappa che incanta ragazzi e famiglie. Punto di grande interesse è la sala delle armi che ospita varie tipologie di palle da catapulta in sasso e palle da cannone in ferro tutte recuperate nei boschi, mute testimoni delle antiche battaglie combattute.
Tutta la zona boscosa della rocca offre una vegetazione rigogliosa con specie rare protette, quali il dittamo e varie specie di orchidee. Sul terreno roccioso attorno balzano alla vista numerosi esemplari di un piccolo fico d’India, l’opunthia compressa, vera rarità nel settentrione e che qui ha trovato un ambiente ideale.
Il castello ha origini antiche ma le prime testimonianze scritte risalgono al 1073 quando l’intero plesso fu ceduto ai monaci di S. Savino. I monaci lo abitarono fino alla fine del 1300 quando passò a un Della Rocca fautore delle armi pontificie.
In quegli anni il castello fu attaccato da piacentini contrari al Papa guidati dal Malaspina ma l’arrivo di rinforzi pontifici provocarono la sconfitta di questi. Nel 1352 la rocca fu ceduta a Barnabò Visconti che la diede a Jacopo Dal Verme, suo capitano.
Nei primi anni del 1500 il re di Francia Luigi XII chiese ai Dal Verme la sovranità della rocca e al rifiuto di questi la mise sotto assedio con un forte esercito fornito di numerose artiglierie. Nonostante violenti bombardamenti il fortilizio resistette per mesi fino a quando il tradimento di alcuni ufficiali ne favorì la caduta.
Riacquistato dai Dal Verme nel 1521 rimase di loro proprietà fino al 1800. Oggi è di proprietà della famiglia Bengalli di Pianello che ha avviato lavori di ristrutturazione e che ha aperto la rocca a visite guidate e altre iniziative.
Rocca d’Olgisio è soprattutto un luogo ideale per trascorrere una giornata in Appennino in mezzo alla natura. I visitatori possono rilassarsi nei giardini all’interno del castello, oppure fare passeggiate sulle colline o nei boschi circostanti.
Per i più sportivi, dal castello si snodano sentieri CAI di media difficoltà da cui è possibile ammirare alcune delle grotte naturali che costellano i dintorni di Rocca d’Olgisio. Chi invece preferisce la mountain bike o la moto può scegliere tra i diversi percorsi panoramici nelle valli attorno al castello.
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